
Alessandro Cappelli
Articles
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Jan 7, 2025 |
linkiesta.it | Alessandro Cappelli
«L’Occidente dovrebbe almeno garantire la sicurezza delle aree non occupate dell’Ucraina, continuare a inviare armi e mantenere le sanzioni economiche nei confronti della Russia: se non ci saranno queste condizioni, [Vladimir] Putin non si fermerà». Volodymyr Zelensky parla rilassato a poca distanza dal microfono; alle spalle il gialloblu dell’Ucraina e il tryzub, il tridente simbolo del Paese.
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Dec 24, 2024 |
linkiesta.it | Alessandro Cappelli
«Un accordo di pace tra Ucraina e Russia allo stato attuale equivale a un tradimento dell’Europa nei confronti di Kyjiv, la vera soluzione sarebbe costringere Mosca a chiedere dei negoziati perché incapace di portare avanti la guerra». Gabrielius Landsbergis è stato ministro degli Esteri della Lituania fino al 12 dicembre scorso e da quando è iniziata l’invasione su vasta scala la sua è stata una delle voci più assertive in Europa sulla necessità di condannare la Russia in tutti i modi possibili.
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Dec 4, 2024 |
linkiesta.it | Alessandro Cappelli
Sei giorni consecutivi di proteste e ogni volta una repressione più violenta da parte della polizia, con più lacrimogeni, più proiettili di gomma, più arresti, più feriti in ospedale. Le strade e le piazze della Georgia sono un luogo di frontiera dell’Europa in cui si difendono l’europeismo e i valori della democrazia liberale, proprio come da anni accade in Ucraina.
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Nov 14, 2024 |
linkiesta.it | Alessandro Cappelli
Si può uccidere un partito, non l’idea. La fine del Terzo Polo non ha decretato la fine della politica riformista, liberale, moderata in Italia. I litigi tra Matteo Renzi e Carlo Calenda non sono e non devono essere una condanna al bipopulismo di una destra neo, ex, post-fascista e di una sinistra movimentista.
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Sep 21, 2024 |
linkiesta.it | Alessandro Cappelli
Le truppe di Pietro il Grande sbarcano nella notte nel piccolo villaggio di Hailuoto, un’isoletta nel Golfo di Botnia che separa Finlandia e Svezia. Gli abitanti sono indifesi, pacifici, rurali. Non hanno strumenti né capacità per difendersi. Le asce dei cosacchi si abbattono fameliche su uomini, donne e bambini. Giovani e anziani. Madri e figli. Alle prime luci del mattino la popolazione di Hailuoto è sterminata. Ottocento vittime in poche ore.
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