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  • Dec 5, 2024 | internazionale.it | Alice Rohrwacher

    ◆ A un incontro con i giovani registi della Cinéfondation a Parigi mi hanno chiesto: come calibri la dose di immaginazione e di realismo dei tuoi film? Cercando la risposta, mi sono resa conto che faccio fatica a distinguere tra visibile e invisibile, non riesco a vedere la frontiera e quindi non ho ricette. Mi sembra che si possa dividere il genere umano in due gruppi: chi vede le frontiere e alza muri invalicabili e chi le frontiere non riesce proprio a vederle.

  • Nov 28, 2024 | internazionale.it | Alice Rohrwacher

    **◆ **Avere una figlia femmina m’era subito parsa una grande fortuna: ero ancora all’università e il fatto che lei fosse “come me” avrebbe reso tutto più semplice. Non dovevo sporgermi su un mondo misterioso, la femminilità mi appariva come qualcosa che sapevo contenere e che potevo guidare. Macché. Più vado avanti e più mi rendo conto di quanto fossi ingenua. Imbrigliare la femminilità in una definizione a senso unico è impossibile se non ridicolo.

  • Nov 21, 2024 | internazionale.it | Alice Rohrwacher

    ◆ Ho sempre sentito parlare del bottone rosso con cui il presidente degli Stati Uniti potrebbe far scoppiare la guerra nucleare. Ci sarà davvero quel bottone rosso? E ce ne sono altri nel mondo? L’immaginazione non è mai superiore alla realtà: se il bottone rosso è stato immaginato, da qualche parte ci sarà. La cosa che fa più paura di quel bottone è il rapporto immediato tra il gesto di premerlo e l’esplosione.

  • Nov 14, 2024 | internazionale.it | Alice Rohrwacher

    **◆ **Nel bar davanti alla corte nazionale per il diritto di asilo a Montreuil, nella regione di Parigi, incontro un giovane musicologo di San Pietroburgo. È turbato: ha appena fatto l’intervista che deciderà se la sua richiesta è legittima e non sa se è andata bene. Gli hanno chiesto quali sono i suoi progetti per il futuro e non ha saputo rispondere: mi confida che da quando la guerra è cominciata e lui è fuggito, non sa più fare progetti.

  • Nov 7, 2024 | internazionale.it | Alice Rohrwacher

    ◆ “Vietato cantare” era scritto su un cartello affisso nella piazza di Amelia, dietro la chiesa, molti anni fa. Faceva subito pensare che in quel luogo la gente si sbizzarriva cantando. Anzi, cantavano tanto che a un certo punto qualcuno ha scritto “vietato cantare” e sono cominciati i problemi.

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