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4 days ago |
milanofinanza.it | Francesca Gerosa
STMicroelectronics annuncia 5.000 uscite in tre anni. Sono inclusi i 2.800 tagli di posti di lavoro già previsti all'inizio del 2025. «Circa 2.000 lasceranno l’azienda per naturale turnover, portando il numero totale delle uscite, comprese quelle volontarie, a 5.000», ha detto ieri il ceo, Jean-Marc Chery, a un evento a Parigi. Il gruppo di chip, in cui i governi italiano e francese detengono insieme una quota del 27,5% tramite ST holding, impiega 50.000 persone in tutto il mondo.
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4 days ago |
milanofinanza.it | Francesca Gerosa
I prezzi del petrolio stornano dopo l’ultima corsa, in un contesto di tensioni commerciali (solo +37 mila i posti di lavoro nel settore privato a maggio negli Stati Uniti) e politiche (Iran), mentre l’aumento della produzione da parte dell’Opec+ è compensato dal calo dell’offerta canadese causato dagli incendi boschivi. I futures sul Brent arretrano dello 0,69% a 65,18 dollari al barile e quelli sul Wti dello 0,73% a 62,94 dollari al barile.
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4 days ago |
milanofinanza.it | Francesca Gerosa
Nel giorno in cui Unicredit ha deciso di riaprire il confronto con il governo sulle prescrizioni imposte per l’ops (sospesa per 30 giorni fino al 23 giugno) su Banco Bpm, Deutsche Bank alza il target price sull’istituto di credito guidato da Giuseppe Castagna e conferma buy in seguito a un roadshow con il top management a New York la scorsa settimana. «Ci aspettiamo un re-rating...
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4 days ago |
milanofinanza.it | Francesca Gerosa
Il titolo STMicroelectronics si porta sui massimi del 18 marzo a Piazza Affari in scia alle indiscrezioni de La Stampa che ipotizza la separazione della holding e delle attività industriali del gruppo di semiconduttori italo francese, scenario che agli occhi degli analisti sembra poco credibile. L’azione ha toccato nell’intraday quota 23,945 euro e ora balza del 5,89% a 23,75 euro (a 27,07 euro il massimo dell’anno, segnato il 21 febbraio).
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4 days ago |
milanofinanza.it | Francesca Gerosa
Troppe le incertezze legate ai dazi dell’amministrazione Trump e la ripresa nel mercato statunitense è debole. Così il gruppo francese di alcolici, Remy Cointreau, giustifica il ritiro della guidance sulle vendite a lungo termine (2030).
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