
Gabriele Niola
Contributing Writer at Screen Daily
Freelance Film and Video Games Critic at Freelance
Contributor at Wired Italia
Contributing Writer and Newsletter at Il Post
Guardo film e gioco a videogiochi. La vita che volevo da bambino BadTaste, Wired, Esquire e i400calci, Cinema @ Il Post, Contributor @ Screen International
Articles
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1 week ago |
esquire.com | Gabriele Niola
È ingenuo aspettarsi novità da un film di Wes Anderson, si può essere sicuri che non ci sarà nessuna rivoluzione rispetto al passato e che anzi tutti i dettagli che compongono il suo stile visivo saranno confermati. Se però si guarda ai film che faceva 15 o 20 anni fa, è evidente che nel tempo, di film in film e lentamente, questo stile si è modificato, è diventato molto più estremo e ha asciugato i film di qualsiasi forma di realismo o adesione al nostro mondo.
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1 week ago |
esquire.com | Gabriele Niola
Una storia di persone “very online”. Questa locuzione viene usata a un certo punto dal personaggio di Pedro Pascal, sindaco di una piccola cittadina nel New Mexico, in corsa per la rielezione, per descrivere una donna, molto complottista, che rimette in circolo notizie false e che agisce molto sui social media. Quando lo dice è per non dire di peggio.
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1 week ago |
esquire.com | Gabriele Niola
Siamo pieni fino a sopra i capelli di film italiani (ma anche non italiani) ambientati in un decennio passato. Film ambientati negli anni ’80 e nei ’90, film sulle lotte degli anni ’60, sul fascismo degli anni ’30, sugli anni di piombo e via dicendo. Di ricostruzioni storiche ne abbiamo viste tantissime: quelle precise, quelle un tanto al chilo, quelle ruvide e sporche e quelle da prima serata, eccessivamente pulite (spesso proprio da Martone).
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2 weeks ago |
wired.it | Gabriele Niola
Joachim Trier oggi è probabilmente il regista europeo più in linea con lo spirito del tempo tra quelli che stanno riscuotendo successo. È norvegese, ha girato tre film su personaggi che vivono a Oslo, l’ultimo dei quali è stato molto importante: La persona peggiore del mondo. Passò a Cannes, arrivò agli Oscar (non solo nella categoria Miglior film internazionale, ma anche candidato alla miglior sceneggiatura) e ha lanciato la sua protagonista, Renate Reinsve, che ora fa anche film a Hollywood.
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2 weeks ago |
wired.it | Gabriele Niola
Dalla cerimonia del 2026 verrà assegnato anche l’Oscar al miglior casting, un candidato perfetto è The History of Sound.
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Enzo di Laurent Cantet (completato da Robin Campillo) è "Chiamami con il tuo nome con operai e il papà ruba la scena". Il papà è Favino e crea un personaggio comprimario recitando un conflitto che alla fine è più interessante e coinvolgente di quello del protagonista #cannes2025

Sound of Falling è tutto intenzione e poco stile, storia di morte (buono!) in famiglie meschine da Haneke, attraverso 100 anni circa. Ma è anche un film con idee vaghe espresse con gli stereotipi del cinema d'autore. Uno di quelli in cui la gente poi fluttua perché sì #cannes2025

Partir un Jour è forse l'apertura di Cannes più piccola e poco spettacolare dei nostri anni. Ma è un musical casual, fintamente disimpegnato difficile da non adorare. Un vecchio amore adolescenziale che torna in superficie tra tenerezza e amarezza. #cannes2025