
Giancarlo Elia Valori
Senior Editor at Modern Diplomacy
Honorable de l'Académie des Sciences de l'Institut de France
Articles
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1 week ago |
moderndiplomacy.eu | Giancarlo Elia Valori
The introduction of Christianity from the Eastern Roman Empire to China dates back to the ninth year of Emperor Taizong during the Tang dynasty, i.e. 635 AD. However, this was Nestorian Christianity, named after Nestorius, Patriarch of Constantinople (c. 381-451). Nevertheless, diplomatic exchanges between the Roman Catholic Holy See and China actually began with diplomacy between Mongolia and the Holy See.
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2 weeks ago |
formiche.net | Giancarlo Elia Valori
Il cristianesimo arrivò in Cina nel 635 d.C. con i nestoriani. I rapporti ufficiali tra Cina e Vaticano si svilupparono dal XIII sec. e culminarono nel 1946 con relazioni diplomatiche. Il Card. Costantini fu centrale nel dialogo con la Cina, promuovendo clero locale e cultura cinese. Dal 2018 la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese hanno firmato uno storico accordo sulla nomina dei Vescovi, rinnovato nel 2020, 2022 e 2024.
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3 weeks ago |
formiche.net | Giancarlo Elia Valori
Il capo della Casa Bianca capisce perfettamente che le difficoltà temporanee sono inevitabili e mette in guardia i cittadini statunitensi al riguardo, parlando di una rivoluzione per l’economia americana. E di un male necessario. Ma andrà così per davvero.
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1 month ago |
moderndiplomacy.eu | Giancarlo Elia Valori
At the end of last March, Xi Jinping warmly welcomed the arrival of representatives from the international business community and expressed appreciation for their long-term commitment to cooperation with China. Xi Jinping emphasized that in the 70 years since the founding of the People’s Republic of China—and particularly over the past 40 years of reform and opening up—China has achieved the “two miracles” of rapid economic development and long-term social stability.
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1 month ago |
formiche.net | Giancarlo Elia Valori
Le industrie britanniche stanno affrontando crescenti difficoltà a causa della nuova politica tariffaria degli Stati Uniti, che prevede dazi del 10% sui prodotti britannici e del 25% sui veicoli. Gli economisti sottolineano l’incertezza prolungata e l’impatto significativo sulle esportazioni, con le regioni industriali come le West Midlands particolarmente colpite.
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