Rosario Tornesello

4 days ago | quotidianodipuglia.it | Rosario Tornesello

di ​Rosario TORNESELLO 3 Minuti di Lettura domenica 20 aprile 2025, 20:37 La domenica di Pasqua servirà a tirare il fiato e ad accantonare i veleni. Gli auguri, sentiti o meno, costituiscono un buon pretesto. Non sono stati giorni facili e i prossimi mesi lo saranno ancor meno. La campagna elettorale extra-large per le Regionali (sempre più probabili a ottobre) riversa scorie ovunque. Maggioranza lacerata, opposizione senza mordente.

1 week ago | quotidianodipuglia.it | Rosario Tornesello

La difesa a oltranza delle proprie prerogative in Regione, almeno da parte di alcuni, non certo pochi, ha del commovente. Sventato (ma mai dire mai) il tentativo di ripristinare il generoso trattamento di fine mandato, puntualmente riproposto quasi ogni anno nella distrazione generale di Ferragosto, ora i fronti aperti sono due.

3 weeks ago | quotidianodipuglia.it | Rosario Tornesello

I conflitti sociali, anche quelli a stretta valenza territoriale, pure nella loro versione aspra ed estrema (purché non violenta, altrimenti diventano altro), hanno sempre pieno diritto di cittadinanza: evidenziano problemi, impongono una presa di coscienza, alimentano dibattiti. Sono necessari alla democrazia perché formano opinioni e sollecitano correttivi, occupando spazi materiali, fisici, reali di confronto – e anche di contrasto – sottratti all’insipienza e alla superficialità dei social.

1 month ago | quotidianodipuglia.it | Rosario Tornesello

L’arresto di tre sindaci in Salento – la mazzata giudiziaria che ha tramortito altrettanti comuni, la prima applicazione clamorosa in Puglia della riforma Nordio – mostra il risvolto pratico della novità: non ci sono indagati da interrogare dopo l’arresto, ma indiziati da sentire prima affinché possano spiegare, chiarire. In sostanza: difendersi per evitare qualsiasi misura cautelare (sempre che siano persuasivi).

1 month ago | quotidianodipuglia.it | Rosario Tornesello

La massima, come regola di prudenza e ritegno, è stata sorpassata, abbandonata negli ultimi tempi – neanche troppo ristretti – in favore di una certa veemenza di linguaggio, per non dire volgarità: “Le sentenze non si commentano, al più s’impugnano”. Un enunciato di principio – e di buone maniere – che appartiene a un lessico tramontato da lustri, insieme con il rispetto dei ruoli e la separazione dei poteri.