Articles

  • 2 months ago | euractiv.it | Fabio Masini

    Il Compass, la ‘bussola’, presenta molti elementi largamente condivisibili, individuando le aree di ritardo del sistema industriale europeo rispetto ai principali concorrenti ed indicando anche alcune strade da perseguire per sanarli. Un’analisi accurata e indicazioni plausibili. Con alcune importanti lacune, tuttavia. La prima: le gigafactories su cui si basa il primo dei tre pilastri della strategia dipendono in maniera cruciale da materie prime di cui la UE non dispone.

  • 2 months ago | euractiv.it | Fabio Masini

    Il discorso d’insediamento del 47° Presidente USA, qualche giorno fa, prelude ad una stagione di conflitti ancora più marcati rispetto a quella, già preoccupante, degli ultimi anni. E spinge il mondo verso una situazione che rischia di divenire presto insostenibile.

  • Nov 15, 2024 | euractiv.it | Fabio Masini

    La Banca per i Regolamenti Internazionali, con sede a Basilea, è una specie di Banca centrale delle Banche centrali. Nata negli anni Trenta per assicurare una gestione meno traumatica possibile nella complessa partita delle riparazioni di guerra imposte alla Germania dopo la Prima guerra mondiale, ha oggi la responsabilità di assicurare la stabilità finanziaria e macroeconomica globale attraverso operazioni concordate tra banche centrali, soprattutto (ma non esclusivamente) in caso di crisi.

  • Jun 25, 2024 | euractiv.it | Fabio Masini |EURACTIV Italia |Allargamento e parternariati |Cooperazione e aiuti

    Fabio Masini, Managing Editor of Euractiv Italy, interviewed Emily Wigens, EU Director for The ONE Campaign, who is working to push for more investments to create economic opportunities and healthier lives in Africa. She is also very experienced in G7 and G20 legislative processes and meetings. Fabio MasiniEmily, thanks for being here. I would like to ask first what your assessment of the results of the recent G7 is and what is your concern about the next G7 steps for Africa.

  • Jun 14, 2024 | euractiv.it | Fabio Masini

    L’Arabia Saudita ha deciso di terminare l’accordo a lungo termine, firmato l’8 giugno 1974, che impegnava il Paese a vendere il proprio petrolio in dollari americani in cambio dell’impegno statunitense a garantire la sicurezza dell’alleato nello scacchiere mediorientale. Una notizia che è al tempo stesso lo specchio di una crisi profonda e globale già in atto e una potenziale fonte di ulteriori criticità in un sistema monetario e geopolitico internazionale sempre più instabile.

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